Itinerario/gita

I COMUNI DEL PARCO DELLE MADONIE

Descrizione
Il territorio delle Madonie si estende da una quota zero di altitudine, relativa alla costa di Cefalù e Finale di Pollina, fino ad arrivare quasi a quota duemila del Pizzo Carbonara, il tutto in una successione graduale di cambiamenti di clima e, di conseguenza, di flora, di fauna e di abitudini e stili di vita dei centri che lo popolano. Mappa I paesi di questa antica catena montuosa possono dunque offrire, per queste diverse caratteristiche, tutte quelle situazioni che un visitatore può richiedere. Appunto per queste particolari proprietà vengono scelte ogni anno queste zone per trascorrere le vacanze in mezzo ai boschi o in riva al mare. Ciò è consentito grazie anche alla disponibilità alberghiera, pur se contenuta, di cui le Madonie dispongono. In qualche paesino delle Madonie, c'e pure chi ha dato vita al paese albergo, una sorta di ospitalità turistica del tutto casereccia, in mezzo al calore umano della gente del luogo, perchè anche questo è fare turismo. In questi ultimi anni, in particolare, si è parlato spesso del paesaggio e della vocazione turistica delle Madonie. Con altrettanta frequenza si è tenuto conto in passato delle possibilità di uno sviluppo del turismo di montagna e agrituristico che valorizzassero queste vaste, mutevoli risorse paesistiche e paesaggistiche che le Madonie possono offrire e che le derivano, oltre che dalla conformazione del territorio, dalle lontane tradizioni contadine che ne hanno moddellato il proprio lavoro, aspetto, stile e carattere. In questa ottica culturale ed ecologica le Madonie si prestano magnificamente al turismo equestre, ricca com'è di monti e paesaggi rurali pieni di angoli suggestivi e di riserve naturali e, perchè no, anche di coste tra le più belle del Mediterraneo, raggiungibili tutte da ogni paese con poche ore di escursione a cavallo. Per questa ragione gli imprenditori agrituristici delle Madonie hanno abbinato alla tradizionale offerta l'uso del cavallo per il tempo libero. La richiesta di trascorrere in modo diverso una vacanza a contatto con la natura, si fa sempre più intensa. Il fenomeno va diventando sempre più di massa. Il turismo equestre, di campagna o di montagna, non si contrapposizione a quello tradizionale, anzi .E' di natura diversa; propone una riconciliazione della spiritualità dell'uomo con la natura, nella sua appropriazione di antichi valori, che i ritmi della società tecnologica gli hanno fatto dimenticare e può contribuire alla ricreazione di quegli equilibri tanto necessari al nostro pianeta. Nelle Madonie è possibile fare salubri passeggiate a cavallo dalle coste di Cefalù e Pollina sino ai monti di Castelbuono , Isnello, Collesano, per raggiungere magari, le Petralie e Polizzi Generosa ;luoghi dove questa attività è fiorente. Per chi, quindi, volesse fare delle escursioni a cavallo o a piedi , potrà utilizzare le diverse pubblicazioni curate dall' Ente Parco delle Madonie , l'Azienda provinciale per il Turismo che guidano attraverso i numerosi e suggestivi sentieri del Parco. Percorrendo tali sentieri è possibile incontrare, oltre a volpi , gheppi ,donnole ,upupe, ecc..., anche pastori con le loro greggi, al pascolo o durante la transumanza, dai quali acquistare formaggi freschissimi quali il latte,la ricotta o i formaggi. L'AMBIENTE NATURALE Le Madonie sono state definite da illustri studiosi un crocevia dove convivono le piante di tre continenti. Qui, infatti, vegetano piante tipiche del centro e nord Europa, dell'Asia e del Nord Africa oltre a quelle tipiche del Mediterraneo. La presenza di piante che richiedono condizioni climatiche diverse che vanno dal caldo arido al freddo continentale è stata fortemente influenzata dalle vicende geoclimatiche che hanno interessato l'Europa e il Mediterrane nei primi periodi del quaternario. Su questi monti, inoltre, si verificano strani eventi che dal punto di vista scientifico rivestono molto interesse. Nel Vallone Madonna degli Angeli il faggio e il leccio convivono creando, con i loro colori, un paesaggio affascinante. A Piano Pomo vegetano dei boschi di giganteschi esemplari secolari di Agri foglio. La pianta qui raggiunge i quattordici metri di altezza ed i quattro di circonferenza. L'interesse che suscita l'ambiente naturale madonita non si limita al solo aspetto vegetale. Un paesaggio unico è stato generato dal carsismo fortemente rappresentato sulle Madonie grazie alla elevata piovosità e alla persistenza del manto nevoso, sulle vette più alte, per diversi mesi all'anno, fenomeno che genera una corrosione prolungata. L'azione del carsismo in superficie è rappresentata da doline, valli morte, poije ed inghiottitoi, mentre nel sottosuolo da grotte, pozzi e abissi. Interessanti sono i paesaggi carsici di Piano Battaglia e Battaglietta, i più conosciuti, ma anche quelli di Pizzo Carbonara, il tetto delle Madonie con i suoi 1979 metri. L'azione carsica ha dato origine, nel corso dei millenni, anche a delle affascinanti cavità concentrate soprattutto nelle aree di Pizzo Dipilo, Monte Balatelli e Monte Ferro. Di particolare interesse, per l'estensione, l'Abisso del Vento e la Grotta del Gatto. Famosa, per i reperti archeologici che vi sono stati rinvenuti nella prima metà di questo secolo, la Grotta del Vecchiuzzo,nei pressi di Petralia Sottana. Le aree carsiche, a causa della rapida infiltrazione delle acque piovane nelle rocce, sono prive di corsi dacqua. Questo ha originato una fitta rete idrica sotterranea.Fiumi e torrenti, invece, si sviluppano per lo più a valle. Lungo il loro corso continuano, da milioni di anni, a modellare il territorio circostante creando, a volte, degli angoli spettacolari e suggestivi. Un esempio alquanto significativo lo crea il Fiume Pollina che, nella confluenza dei confini di Pollina, Castelbuono e San Mauro, modellando un affioramento di calcari mesozoici, ha dato vita alle spettacolari Gole di Tiberio. LA FLORA Numerose sono le piante endemiche e le specie rare che vegetano solo qui, nelle Madonie, e in pochi altri luoghi del bacino mediterraneo, a testimonianza di antiche connessioni esistenti tra la Sicilia e queste regioni. L'endemismo più noto e rappresentato sicuramente dall'Abies Nebrodensis ;l'attuale popolamento, costituito da 25 esemplari, è circoscritto ad una limitata superficie ad una quota compresa tra i 1400 e i 1650 metri. Altra rarità del territorio è rappresentata da un fungo, l'Agarico dei Nebrodi, conosciuto con il nome di Funcia di Basiliscu, molto apprezzato in gastronomia. Abbastanza diffuse le orchidee selvatiche che in primavera improntano di colori vivaci i pendii assolati e spogli, i prati e il sottobosco. Meraviglie della natura possono essere considerate le piccole ofride dai colori quasi metallici che per riprodursi debbono ricorrere ad un inganno imitando, nella forma, l'aspetto di diversi insetti. LA FAUNA Nel secolo scorso sono scomparsi i grandi mammiferi come il Daino, il Cervo e il Cinghiale. Oggi si sta cercando di creare le condizioni ottimali per reintrodurre le varie specie estinte. Diversi esemplari di Daino si possono ammirare in una zona di ripopolamento, gestita dall'Azienda Foreste Demaniali, a Piano Zucchi. Molti i mammiferi presenti oggi nel territorio: la Volpe, la Donnola, la Martora, il Gatto selvatico, l'Istrice, il Coniglio selvatico, il Ghiro, il Moscardino, il Riccio, il Topo quercino e il Topo selvatico. Tra gli uccelli si possono osservare: il Capovaccaio, l'Aquila reale, il Falco pellegrino, il Lanario, il Gheppio, il Lodolaio, lo Sparviero, la Poiana, il Nibbio reale, e, tra i notturni, l'Allocco, la Civetta, l'Assiolo, il Barbagianni e il Gufo comune. Numerosi sono anche le specie di uccelli che vivono nella macchia mediterranea e nel bosco, a cui sono strettamente legati, o negli ambienti rocciosi quali: lo Scricdolo, la Cinciallegra, la Cinciarella, il Rampichino, il Merlo, il Picchio rosso maggiore, il Picchio muratore, il Passero solitario e poi alcuni corvidi come il Corvo imperiale e il Gracchio corallino. Da novembre a marzo nei boschi è abbastanza diffusa la Beccaccia, considerata la regina del bosco. Presente tra le vette di questi monti anche la Coturnice ormai scomparsa o rarefatta in molte aree della Sicilia. Ben diffuse anche diverse specie di rettili e anfibi come: la Lucertola campestre, la Lucertola siciliana ,il Ramarro, il Rospo, la Rana verde, il Discoglosso, il Gongilo, la Luscengola, il Geco e poi diversi serpenti come il Biacco, il Saettone, la Biscia d'acqua e la Vipera, l'unico serpente velenoso della Sicilia. Un caso molto interessante di endemismo e rappresentato dalla bella Parnassio Apollo di Sicilia, una farfalla che vive solo su alcune delle vette più alte delle Madonie.


Foto dell'itinerario
Abies Nebrodensis

Foto dell'itinerario
Gole di Tiberio


Foto dell'itinerario
La Mappa del Parco


Foto dell'itinerario
Il Gheppio


torna all'inizio del contenuto