Comunità religiose

Chiesa: S.Stefano

Indirizzo
Descrizione della chiesa
S. Stefano La chiesa dei Purgatorio prospetta sulla piazzetta G.B.Spinola, che si apre sul Corso Ruggero in corrispondenza di via Nicola Botta. NOTIZIE STORICHE Lo spazio occupato oggi dalla chiesa dei Purgatorio, prima della sua costruzione,ospitava diversi immobili ed era delimitato, a nord e a sud, da due strade, rispettivamente dalla vanella di S. Margherita (l'attuale vicolo Purgatorio) e dalla vanella di, S. Stefano (corrispondente alla parte superiore dei vicolo Carmine Papa); tra le costruzioni comprese: la chiesa di S. Stefano e la Cappella di Santa Margherita. La Cappella di Santa Margherita, fondata nel 1466 dalla nobile famiglia Giacobina di Cefalù (Bianca, 1798), sì trovava nella spazio oggi occupato dalla cappella di Sistemano (Passafiume, 1645)-, nel 1626 (atti notaio Pietro Tantilio, 4 novembre) viene stipulato dagli eredi e successori della famiglia Giaconia l'atto di contentamento per la tralsazione di esso altare all'interno della chiesa di S,Stefano, dopo che il vescovo Mira (1607-1619) aveva decretato l'abolizione della Cappella, poiché situata nella vanella angusta e pericolosa con poca frequenza di fedeli. Ancora oggi, presso quello che era una volta l'altare di S.Margherita, si può osservare il bel quadro, di valente ma sconosciuto artista, raffigurante S.Margherita, sul quale si trova dipinto il blasone della famiglia Gìaconia: 3 fuselli in fascia, sul campo; lo stesso che, nell'Albo d'oro della famiglia Spinola, viene segnalato sulla casa della Strata i Piazza (Corso Ruggero) e sulla tomba di famiglia, presso la chiesa dei Convento di S.Francesco (Passafiume, 1645). La chiesa di S.Stefano i era intanto passata dalla omonima confraternita a quella, pelli Nígri, sotto:11 titolo della mode o delle Anime Purganti, che ne aveva rilevato la cura (notaio Andrea Sardo, 25 marzo 1601). Fondata nel 1597, la Confraternita delli Nigri continuava l'istituto di quella della mode che aveva avuto la sua chiesa, poi trasformata in case di abitazione, nella Strata di S,Caterina (via 25 novembre 1856), come attesta il Bianca (1798). Cresciuta in potenza ed importanza, la Confraternita, acquistati gli immobili collaterali alla chiesa di S.Stefano, costruiva quella che è l'attuale chiesa dei Purgatorio, definita poi nel prospetto nel 1668. All'interno della chiesa si trova anche la Cappella dei Crocifisso e di S.Pietro Apostolo, fondata nel 1614 dal sacerdote don Gianvincenzo di Madino, nella quale, oggi, troviamo anche una statua della Madonna Addolorata della quale aveva cura la nazione dei Macellai. La chiesa ospitava le reliquie di S. Stefano, un'ampolla dei sangue dell'apostolo Pietro, quale nel giorno della di lui festività, si vede mirabilmente bollire con stupore dei fedeli (Bianca, 1798) e, ancora, una particella della ossa di S. Rosalia. Tale reliquia, richiesta dall'Università di Cefalù (Libro Rosso dei Comune di Cefaiù, f.146), venne concessa alla città perché in essa esisteva una chiesa dedicata alla Santa, alla Calura, prima dei ritrovamento dei resti dei corpo di S.Rosalia. La reliquia nel 1625 fu portata a Cefalù via mare, esposta per parecchi giorni in Cattedrale e, infine, conservata nella chiesa del Purgatorio dove esisteva un altare dedicato alla Santuzza. Nel 1867 la Baronessa Francesca Parisi, vedova dei Barone Enrico Piraino di Mandralisca, faceva traslare dalla chiesa dei Rosario il corpo del marito per deporlo all'interno dei mausoleo marmoreo, opera insigne 1 dello scultore ed ingegnere Emanuele Labiso (Gela 1805 - Palermo 1893). Nel 1868, durante l'amministrazione straordinaria di A. Morvilio, il piano della chiesa (l'attuale piazza G.B.Spinola), fino ad allora alla stesso livello dei pavimento della chiesa, venne fatto ribassare coi contributo dei proprietari delle case limitrofe (Relazione Morvilio, 1868). Successivamente, nel 1884, fu realizzata l'elegante ringhiera della scala esterna. Il 2 aprile 1895 il Vescovo Gaetano D’Alessandro (1888-1906) approvava la Statuto della Congregazione della Vergine sotto il titolo della Provvidenza, che avrebbe avuto nella chiesa dei Purgatorio la sua sede. Nel 1927 ('ERA NUOVA, anno lli, n.7, 30 aprile) vengono condotti grandi lavori di restauro, grazie alla cooperazione dei signor Angelo Rosso il Saverio, curatore della chiesa: furono fatti gli intonaci del prospetto esterno. messi in simmetria i muri della base e sistemata la finestra del prospetto. DESCRIZIONE Fra i pochi esempi di barocco nella nostra cittadina. Si accede nella chiesa da una scalinata a doppia rampa, di particolare effetto scenografico. Il portale barocco è decorato da figure di anime purganti tra volute, cornici e maschere. Una costruzione d'età posteriore ha orbato la facciata della chiesa della torre destra (che per la verità è incompleta e fittizia). La torre di sinistra, culminante in una cuspide, funge da campanile. L'interno della chiesa, che presenta una forma rettangolare, è suddiviso in tre navate da due file di colonne monolitiche. Sull'altare, in fondo alla navata centrale, campeggia un grande dipinto dei 1813 raffigurante Cristo che impartisce l'eucarestia alle anime in pena. Arricchiscono la chiesa altri pregevoli dipinti distribuiti ai fianchi delle rimanenti navate. In questa chiesa è sepolto in un sarcofago di marmo, subito entrando sulla destra, uno dei figli più illustri e generosi della nostra cittadina: il barone Enrico Piraino di Mandralisca.

Giorni Orario delle messe
Feriali 18,00


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