Uno degli
elementi maggiormente caratterizzanti l'habitat dell'attuale Cefalù è la
Rocca, un promontorio alto 270 m. sul livello del mare, che offre
molteplici spunti di interesse non solo strettamente geografici, ma anche
storici e culturali. Su di essa, sono numerose ed importanti testimonianze
storico-culturali che ne documentano la frequentazione fin da età
preistorica,cioè prima che, ai suoi piedi, sorgesse un insediamento di carattere
urbano.
Le più antiche testimonianze di vita umana sulla Rocca sono state
individuate in due grotte del versante orientale. Ad età protostorica
(intorno al IX sec. a. C.), invece, va riferito l'impianto della cisterna,
con copertura di tipo dolmenico, che costituisce il fulcro dell'edificio
megalitico, comunemente noto come "Tempio di Diana".Questo e un
recinto in opera poligonale a grossi blocchi "megalitici",
articolato in due vani ai lati di un lungo corridoio al termine del quale
si apre, verso Ovest, l'unico accesso,con architrave monolitico
elegantemente madanato.
L'edificio,
a parte la cisterna preesistente, fu realizzato verosimilmente tra la fine
del V e gli inizi del IV sec. a. C., all'atto dell'impianto del
"frurion" e fu ampiamente restaurato (cfr. gli stipiti modanati
ed i due filari superiori) nel II sec. a. C. Dubbia rimane invece la sua
funzione , ma è probabile che a quella originaria, sacra, connessa con un
culto locale delle acque, se ne aggiunse un'altra, riteniamo, difensiva, di
avvistamento e segnalazione, in relazione alla posizione geografica. Ciò
tuttavia non esclude che l'edificio abbia mantenuto l'originaria funzione
sacra, come dimostrano i resti delle chiesette bizantine che vi si
impiantarono al di sopra.
Proprio in quest'ultimo periodo la Rocca assunse un'importanza maggiore.
Consistenti testimonianze visibili sono: le numerose cisterne per le
riserve idriche, un'interessante serie di forni (per la panificazione), i
ruderi di chiesette (tra cui quella di S.Anna) ,edifici domestici e
casermette, nonché i notevoli resti delle mura merlate, recentemente
sistemate e valorizzate per una idonea fruizione.
Lungo queste mura si apre una sola porta, nel settore sud-ovest, in
corrispondenza dell'unico valico facilmente accessibile , protetto, più a
valle, da una seconda linea di fortificazione.
Proprio qui si riscontrano, più che altrove, rifacimenti e potenziamenti
(presso l'ingresso, sulla malta fresca, e stata incisa la data "
1553").
A parte quelli espressamente menzionati, sulla Rocca si trovano altri resti
di edifici di datazione incerta, tra cui i miseri avanzi del Castello, in
cima.
Durante i Vespri Siciliani vi fu tenuto prigioniero CARLO LO
ZOPPO e per molto tempo il castello fu disputato tra i vescovi e i re di
Sicilia. Qualcuno vorrebbe far risalire il nome della città di Cefalù' alla
forma di testa della rocca. Infatti sia in greco , sia in latino ed anche
in puico il termine testa e onomatopeico con "kefa".
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