Museo/Monumento

Museo etnografico di Gibilmanna

Descrizione
MUSEO ETNOGRAFICO DI GIBILMANNA MUSEO "FRA GIANMARIA DA TUSA" dei Frati Minori Cappuccini Santuario di Gibilmanna - Cefalù (PA) «La peculiarità propria di questo Museo sta nel fatto che in esso non troveremo il quadro d'autore che segna l'acme di una cultura, ma piuttosto tante opere che indicano il percorso popolare e di base di una cultura. La maggior parte degli oggetti custoditi non porta né una firma, né un nome. l'anonimato del popolo che costruisce e dentro il quale il frate cappuccino porta il suo amore e la sua ispirazione non firmando, ma facendo. E’ il "Museo dei poveri", perché in esso ha trovato forza e grandezza tutta la povertà creativa delle generazioni che ci hanno preceduto». Il Museo, quale specifico organismo museale francescano in Sicilia, è sorto nella primavera del 1993, in un contesto paesaggistíco-ambientale di particolare suggestione: Gibilmanna (dall'arabo Gibel el Mann, Monte della Manna, o Gibel el Iman, Monte della fede), situata in straordinaria posizione a dominio sul mare, a 800m di altezza, immersa nel verde, nel territorio di Cefalù. Accoglie un Santuario, dedicato alla Vergine SS., la cui storia religiosa, iniziata con un piccolo cenobio benedettino, che la tradizione identifica con uno dei 6 fatti edificare per volere di Gregorio Magno (540-604), prima ancora che questi fosse elevato alla Cattedra pontificia (590), si è arricchita con l'opera continua di Ordini diversi, dai Benedettini agli Eremiti, che ne curarono in perennità e in continuità la vita, infine ai Cappuccini, che considerarono il luogo adatto alla loro vocazione religiosa e missione testimoniante. Il Museo, che alla sacralità del Santuario aggiunge il fascino della scoperta della storia e della cultura del luogo, facendo di Gibilmanna il luogo ideale della memoria storica e dell'incontro fra arte e fede, è il risultato di un appassionato progetto che mira non solo a recuperare e valorizzare un patrimonio artistico proveniente da diverse sedi conventuali cappuccino del Val Demenna (uno dei 3 valli in cui fu divisa la Sicilia dagli Arabi), che non può più essere sufficientemente custodito e tutelato,ma anche a renderlo accessibile alla libera fruizione. Il Museo è stato intitolato a fra Gianmaria da Tusa, fulgida figura di frate, di uomo e di studioso, vissuto nel XVI sec., primo Ministro Generale dei Cappuccini siciliano, che inondò di viva luce Gibilmanna e tutto l'Ordine serafico. Una dovizioso campionatura di opere la cui notevole diversità nel valore e nella qualità «testimonia i vari aspetti di una cultura che comprende il rigore prescritto dalla spiritualità francescana ed episodiche aperture ad un più ricco e mondano senso decorativo» è in mostra in quelli che un tempo furono i luoghi di lavoro, le officine del convento (le stalle, la fucina, il lanificio, il fienile), costruiti dagli stessi frati basandosi su criteri di «altissima povertà» e avendo come modello «non li grandi palazi de' ricchi, ma li piccoli tuguri dei poveri mendici, peregrini e penitenti», Paramenti e arredi sacri, capolavoro dell'arte siciliana nel settore del tessuto, ed ancora tele, sculture lignee, argenti ed ex voto, e tante altre curiosità, trovano un’ armonica collocazione, attualmente, in 10 sale. Una di queste accoglie anche reperti etno-antropologici, testimonianza del "far da sé" dei frati che hanno vissuto di questua, e specchio fedele del reale mondo socio-economico proprio della nostra terra: oggetti d'uso comune che denunziano semplicità e povertà secondo i canoni delle Costituzioni proprie del mondo francescano-cappuccino. In un ideale percorso, che si snoda all’ interno delle sale, sono riproposte le varie tappe storiche dall'insediarsi in Gibilmanna dei Cappuccini, con fra Sebastiano da Gratteri (1535), fondatore del convento, fino ai primordi del 1800, attraverso i personaggi che danno nome alle sale, ma che rivivono attraverso le tele. Personaggi che hanno inciso con la loro vita nella storia dell'Ordine e, in particolare, di Gibilmanna; personaggi tra storia e leggenda, quali l'eremita luliano de Placia, che lega il suo nome alla misteriosa corona di rosario in alabastro, cui è riservato uno specifico spazio nel museo. 1 preziosi lavori in legno intarsiato ed intagliato, i caratteristici paliotti in cuoio con disegni pirografici, il rarissimo settecentesco organo a canne palustri, unico esemplare in Europa (attualmente in restauro), gli originali e curiosi reliquiari in legno, latta e cartone, il vasto patrimonio librario che si caratterizza per la qualità del fondo museale, con preziosi incunaboli e rare inquecentine, testimoniano la semplicità e la bellezza di una manifattura creativa incline più al contenuto che alla raffinatezza. In particolare, fra le tele si segnalano quelle di fra Felice da Sambuca (1733-1805), con la Morte del giusto e Maria S.Refugium peccatorum; ed ancora, S.Francesco e S.Chiara di Fra Feliciano da Messina, inteso il Raffaello dei Cappuccini (1610-1673); la Visitazione di fra Umile da Messina (1592-1680); le tele cinquecentesche di Scuola fiamminga, di autori ignoti, che, unicamente alla bellissima statua marmorea della Pietà, opera del cefaludese lacopo Lo Duca (1520-1604),garzone di Michelangelo, costituiscono l'altra testimonianza di un'arte che affascina e trascina per i suoi alti valori estetici, ma che, al contempo, parla al cuore perché visualizzazione di un momento profondamente devozionale. Il museo di Gibilmanna, oggi, per la città di Cefalù costituisce un punto di riferimento obbligato, nella considerazione che non si pone soltanto come spazio destinato ad esporre in vetrina, ma anche e soprattutto come centro di gravitazione sociale e di divulgazione culturale. Nell'ambito, poi, del Parco delle Madonie in cui è inserito, il museo di Gibilmanna ci da uno spaccato di cultura, di spiritualità e di vita devozionale che ha contraddistinto nei secoli le Comunità madonite. ORARIO APERTURA: -------------------------------------------------------------------------------- APRILE/SETTEMBRE : 9.30-12.30_________15.30-19.00 -------------------------------------------------------------------------------- OTTOBRE/MARZO: 9.00-13.00_________15.00-17.00 INGRESSO LIBERO

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