Museo/Monumento

Il Duomo

Descrizione
IL DUOMO Il monumento più importante è certamente il Duomo meglio Basilica-Cattedrale, intorno a cui si sviluppò l'attuale cittadina. Secondo la leggenda esso sarebbe stato costruito in adempimento di un voto fatto al Salvatore, da Ruggero II il quale, scampato ad una tempesta, approdo a Cefalù.La vera motivazione pero e quasi certamentamente politica e militare, come del resto lascia supporre il carattere di fortezza dell'edificio. La facciata e infatti compresa tra due possenti torrioni sormontati da cuspidi piramidali e con merlature diverse, a simboleggiare, si dice, i due poteri, civile e religioso. La stessa caratterizzazione di fortezza si avverte, per altro, nel fianco meridionale sormontato da una merlatura e nell'adozione ricorrente di cunicoli e passaggi che mettono in comunicazione tra loro le torri e le altre parti dell'edificio. Le vicende costruttive sono assai complesse e, se sono innegabili una serie di macroscopiche variazioni del progetto iniziale, e comunque certo che l'edificio non fu mai completato. La costruzione iniziò, infatti, nel 1131 in un'area già da tempo urbanizzata e dove recentemente sono stati riportati alla luce una strada romana ed un mosaico paleocristiano. Delle fasi successive si hanno scarse e spesso contrastanti notizie: il 1145 segna certo un momento particolarmente significativo con l'adozione del sistema decorativo a mosaici nell'abside e con l'erezione dei sarcofagi di porfido che Ruggero II aveva destinato a sè stesso e alla moglie; il 1172 segna l'inizio di un progressivo stato di abbandono che culmina nel 1215 quando Federico II trsferisce a Palermo i due sarcofagi; subito dopo, probabilmente, fu intrapresa la definitiva sistemazione dell'esterno. L'edificio e preceduto da un ampio terrazzo quadrato, detto "turniale", che è il risultato della sistemazione dell'antico "caemeterium". La facciata, completata dal Panittera nel 1240, è decorata nella parte superiore da due ordini di finte loggette con al centro un'ampia finestra ogivale. Le due torri quadrate , sono alleggerite da eleganti bifore e monofore; tra esse fu inserito nel 1472 il portico, opera di Ambrogio da Como, con tre archi (due ogivali e uno a tutto sesto) sorretti da quattro colonne e con volte a costoloni. Esso fu costruito a protezione delle pitture che si trovano ai lati della Porta Regum, impreziosita da un portale marmoreo finemente decorato (in pessimo stato di conservazione) .Di notevole interesse sono le absidi che, in particolare quella centrale, dovevano avere uno slancio ancora maggiore. Le due laterali sono completate in alto da decorazioni ad archetti incrociati e da eleganti mensoloni scolpiti, che sorreggono il fregio conclusivo ad archetti penduli. Le mensole raffigurano maschere, teste di animali e figure umane in posizioni acrobatiche e sono databili tra il 1215 ed il 1223. Più recenti si rivelano invece quelle dell'abside centrale che per altro sono distribuite, in maniera irregolare, anche al di sopra del cornicione. Nell'abside maggiore sono tre grandi finestre circolari, oggi cieche perche occluse quando all'interno fu sistemata la decorazione musiva, ed una piu grande ad arco ogivale. Altre due coppie di finestre circolari sono all'estremità del transetto. L'interno è a croce latina con aula basilicale divisa in tre navate da due file di colonne antiche riutilizzate: quattordici di granito rosa e due di cipollino (la prima e l'ultima del colonnato nord). Anche le basi e i capitelli, databili al II sec. d.C., sono di reimpiego e parzialmente rilavorati. L'eccezione è costituita dai due grandi capitelli figurati che reggono l'arco trionfale e nei quali si è voluto riconoscere l'intervento di una "bottega" pugliese ( 1140- 1150). Il transetto ha un'altezza maggiore rispetto alle navate. E uno slancio ancora maggiore era previsto nel progetto originario come provano l'ambulacro ricavato nello spessore del muro, proprio sotto il tetto, l'arco trionfale che supera l'altezza della navata principale e, infine, la copertura stessa costituita da tre tetti che differiscono non solo per la quota ma anche per la tecnica costruttiva. Il presbiterio e l'unica parte del monumento nella quale fu realizzata la decorazione musiva, forse prevista per tutto l' interno. Essa ricopre l'abside e circa la metà delle pareti laterali. Per la sua realizzazione, Ruggero II chiamò maestri bizantini, costantinopolitani , i quali assolsero egregiamente al compito di adattare ad uno spazio architettonico anomalo (di tradizione nordica) cicli decorativi di tradizione orientale. La figura dominante e quella del Cristo Pantocratore che, dall'alto dell'abside, benedice con la destra alzata mentre regge con la sinistra il Vangelo aperto sulle cui pagina si legge, in greco ed in latino: "Io sono la luce del mondo, chi segue me non vaghera nelle tenebre ma avrà la luce della vita" (Giovanni 8, 12). Al centro, nel registro inferiore, è la Vergine orante elegantemente panneggiata e scortata dai quattro arcangeli, due per parte negli sfarzosi costumi della corte di Bisanzio. Nel secondo e nel terzo registro, ai lati del finestrone centrale, sono figure di Apostoli ed Evangelisti, distribuite secondo un preciso programma teologico. Nelle pareti laterali sono invece figure di Profeti e Santi. A destra (parete opposta al trono regale) i personaggi che parlano di regalità mentre a sinistra (parete opposta al trono episcopale) quelli che parlano di sacerdozio. Tutte le figure sono accompagnate da scritte, in greco o in latino, che indicano il nome del personaggio. E' evidente, anche in questo, l'intento teologico connesso alle specifche esigenze della Basilica di Cefalù dove il trono regale e quello episcopale, (oggi rimossi) avevano sede nel presbiterio. Notevole, infine, la decorazione della crociera dove sono raffigurati quattro Cherubini e quattro Serafini. Si è discusso a lungo delle differenziazioni stilistiche e della successione cronologica del complesso della decorazione musiva che comunque fu defnita entro il 1170. A questo proposito va precisato che alcune anomalie tra le proporzioni delle figure ed alcune infelici asimmetrie sono da mettere in relazione con i particolari intenti programmatici e con le esigenze di adattamento ad uno spazio precostituito. La metà anteriore del presbiterio e la parte inferiore furono completate, invece, nel Seicento ma non mancano tracce di preesistenti decorazioni pittoriche. Nell'aula basilicale, attualmente interessata da un ampio ed integrale restauro, sono conservati alcuni monumenti funerari tra cui un sarcofago tardo antico, uno medievale e il pregevole sepolcro del Vescovo Castelli, opera dello scultore Leonardo Penino (XVIII sec.) ; il fonte battesimale, ricavato da un unico grande blocco di calcare a lumachelle , decorato da quattro leoncini scolpiti (XII sec.); nonche una Madonna della bottega di Antonello Cagini (XVI sec.). Altre pregevoli opere d'arte sono state rimosse nel corso dei restauri che hanno asportato gli stucchi neoclassici che ricoprivano le pareti e che oggi sono visibili soltanto nella cappella del SS. Sacramento (protesi), dove è un prezioso altare argenteo, opera settecentesca di argentieri palermitani. Tra gli arredi vanno citati almeno i due organi dipinti, settecenteschi, che chiudono le navateverso il transetto, nonchè una croce lignea dipinta , opera di Guglielmo da Pesaro (1468 circa), momentaneamente sistemata nel bema sotto la figura del Cristo Pantocratore. Della decorazione pittorica rimangono: una figura di Urbano V, della fine del XIV secolo, dipinta sull'ultima colonna della navata di sinistra, e una Madonna in trono del XV sec. nel braccio sinistro del transetto. Significative, infine, le pitture del tetto della navata principale (busti, animali fantastici e motivi decorativi), opera di maestranze arabe.
Indirizzo

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